“Il digitale non è un orpello, ma è ormai la televisione stessa”. Lo ha dichiarato, davanti alla commissione di Vigilanza, Gian Paolo Tagliavia, alla guida da tre mesi della direzione Digital della Rai. Nel mese di gennaio 2016, confrontato con lo stesso mese di tre anni prima, la platea delle tv generaliste è diminuita del 15% sul target 15-44 anni. Mentre nel 2015, vs 2014, la platea digitale è cresciuta dell’11%. Inoltre, più del 50% di chi ha uno smartphone lo utilizza anche in casa, dove dispone anche del computer, per vedere video. A partire da questi dati, riferiti all’assemblea plenaria, Tagliavia ha spiegato ai parlamentari di aver messo mano all’organizzazione: «Prima si intendeva il digitale come servizio tecnico e non come soggetto deputato allo sviluppo del prodotto. Sappiamo, però, che non basta la competenza tecnologica e che i contenuti e il marketing devono essere perfettamente integrati se si vuole essere concorrenziali». Per questo è nata la direzione Digital. In merito alla decisione dell’ex dg Luigi Gubitosi di interrompere il contratto con YouTube, Tagliavia ha detto di non avere preclusioni nei confronti delle piattaforme globali quali YouTube e Facebook, con le quali bisogna trovare il modo di collaborare, anche per attrarre il pubblico giovane: «Dobbiamo uscire dalla logica “palinsestocentrica”. È chiaro che un prodotto deve andare in televisione, ma bisogna considerare tutte le sue possibilità di espansione, prima ancora di immaginare prodotti ad hoc». Secondo Tagliavia, infine, «la Rai non può non porsi il tema di chi il digitale lo frequenta poco o per niente. Sul digital divide possiamo essere una grande piattaforma di collaborazione».
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