Pirateria: la GdF sequestra canali Telegram

La Guardia di Finanza interviene su segnalazione dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia
©pixabay

Intervento della GdF su Telegram in lotta alla pirateria. I Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di 545 risorse su Telegram, utilizzate per la diffusione abusiva di opere dell’ingegno. Sono state effettuate inoltre perquisizioni personali, informatiche e locali nei confronti di 8 persone, residenti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Campania, “gravemente indiziate di essere gli amministratori dei canali social che hanno posto in essere reati di diffusione, attraverso reti telematiche, di prodotti editoriali protetti dal diritto d’autore, in concorso tra di loro”, si legge nella nota ufficiale.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e sono scaturite da una denuncia presentata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. La denuncia, in particolare, verteva sulla diffusione online illegale di quotidiani e riviste nazionali. Gli approfondimenti della GdF hanno però condotto a una rete illegale molto più ampia, estesa anche a “palinsesti televisivi, serie TV ed altri contenuti d’intrattenimento a pagamento distribuiti via internet dalle maggiori piattaforme di streaming”.

Sono stati scoperti oltre 430.000 utenti iscritti ai canali Telegram che avevano accesso (senza forma di pagamento o abbonamento) a contenuti editoriali tutelati dal diritto d’autore. I guadagni sarebbero stati generati secondo due modalità: l’affiliazione (la pubblicazione sugli stessi canali di link rinvianti a siti di commercio elettronico, “che restituivano agli organizzatori una percentuale sugli acquisti conclusi attraverso l’utilizzo dei collegamenti ipertestuali pubblicati”) e la sponsorizzazione (“pubblicazione di appositi banner pubblicitari sui predetti canali illeciti, dietro pagamento di un corrispettivo”).

“Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”, conclude la nota ufficiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it