Pirateria audiovisiva: meno illeciti, ma il danno resta

L’Indagine Fapav/Ipsos 2024 stima in 2,2 miliardi il fatturato perso dall’intero sistema Paese a causa della pirateria audiovisiva
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Ammontano a circa 295 milioni di atti di pirateria audiovisiva compiuti in Italia nel 2024. A compierli almeno una volta (tra fruizione illecita di film, serie, fiction, programmi ed eventi sportivi live), il 38% della popolazione italiana. La fotografia dell’ Indagine Fapav/Ipsos 2024 (presentata a Roma presso l’Aula Magna “Carlo Mosca” della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia il 18 giugno), evidenzia un danno economico per il Sistema Paese pari a 2,2 miliardi di euro, per una perdita di Pil stimata in 904 milioni di euro, 12.100 posti di lavoro a rischio e mancati introiti per lo Stato pari a 407 milioni di euro. Il tutto nonostante negli ultimi due anni la pirateria audiovisiva abbia registrato un leggero calo di utenti e di atti illeciti.

I NUMERI DELLA PIRATERIA
La flessione in termini di atti di pirateria (295 milioni) è dell’8% sul 2023 e del 56% rispetto al 2016, primo anno della rilevazione. Il 38% adulti italiani ha fruito in maniera illecita almeno una volta di film (29%); serie/fiction (23%); programmi (22%) e sport live (15%). Nel caso dello sport, il calcio è il più colpito, seguito da F1, Tennis e Moto GP. Il danno economico per lo sport è pari a 350 milioni di euro, per una crescita del 23% sul 2023. Si stima un danno economico di 530 milioni di euro per la pirateria di film e serie/fiction (-4%) sul 2023, che sale a 778 milioni se si considerano le potenziali offerte legali sottoscritte e mantenute per l’intero anno.

PIRATI GIOVANI E ISTRUITI
I “pirati” sono sostanzialmente giovani under 35 (39%), prevalentemente occupati (60%), con un livello di istruzione più alto rispetto alla popolazione italiana (21% di laureati) e geograficamente più concentrati nel sud del Paese e nelle isole (40%). L’identikit è in linea con quanto rilevato negli anni precedenti. In calo gli atti di pirateria tra i giovani (10-14 anni): gli adolescenti che hanno compiuto almeno un atto di pirateria sono stati circa il 40%, il 14% in meno sul 2023 (17,7 milioni di atti compiuti).

GLI STRUMENTI SCELTI DAI PIRATI
Gli strumenti sfruttati dai pirati sono diversi: IPTV illegali (22%); lo streaming (18%); il download/peer-to-peer (15%); i social network (13%); le App di messaggistica istantanea (10%). Secondo i ricercatori, sono circa 15 milioni gli adulti ad aver usato almeno una volta servizi IPTV illeciti: di questi, il 70% è consapevole di generare un danno all’economia e alls società, ma il 45% tende a non considerarlo un reato.

IL RUOLO DI PIRACY SHIELD
Il 70% degli italiani ha dichiarato di essere a conoscenza dell’entrata in vigore della nuova legge antipirateria (in vigore dall’agosto 2023), ma il 42% nutre dubbi sulla sua efficacia. Il Piracy Shield (attivo da febbraio 2024) è ritenuto uno strumento efficace per la lotta alla pirateria audiovisiva dal 79% degli italiani, mentre il 71% di chi ha fruito di sport live tramite canali illeciti lo ritiene efficace per il contrasto alla pirateria sportiva. Il 47% utenti “pirati” si è rivolto ad alternative legali nel momento in cui si è trovato davanti a siti oscurati.

ALCUNI NUMERI

  • 73 milioni: il numero stimato di fruizioni perse di film, serie/fiction e sport live.
  • 2,2 miliardi di euro: la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani
  • 49%: quota di pirati che ritiene di NON creare danni rilevanti piratando.
  • 47%: dei pirati entrati in contatto con i siti web oscurati si è convertito a fonti legali.
  • 61%: dei pirati adolescenti ritiene probabile essere scoperto e sanzionato.
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