Agcom ha segnalato ai cittadini l’esistenza di «comunicazioni fraudolente» che hanno per oggetto proprio il Piracy Shield. Tali comunicazioni, a nome «di un sedicente Servizio clienti AGCOM – Piracy Shield», contestano irregolarità relative “a collegamenti a siti internet sotto osservazione in quanto riconducibili alla trasmissione di streaming illegali”, chiedendo il pagamento di una sanzione da pagare, con tanto di coordinate bancarie e numero di telefono da contattare. «AGCOM richiama l’attenzione degli utenti sull’importanza di non dar seguito a queste comunicazioni che configurano il reato di truffa aggravata e di adottare comportamenti di prudenza per tutelarsi rispetto a iniziative ingannevoli finalizzate sia all’acquisizione di somme di denaro che di dati sensibili».
ANTIPIRATERIA, SI SPERIMENTA CON GOOGLE
Agcom ha reso noto l’avvio – dal 23 maggio 2025 (in occasione dell’anticipo delle due principali partite dell’ultima giornata del campionato di serie A) – di una sperimentazione con Google, in qualità di fornitore di servizi di DNS pubblicamente disponibili e soggetto gestore di motore di ricerca, in funzione antipirateria (secondo gli obblighi di legge previsti e alla luce delle previsioni recate dall’art. 9 del Regolamento sui servizi digitali/DSA). La sperimentazione ha consentito la tempestiva segnalazione a Google, da parte dell’Autorità, delle risorse segnalate dai titolari dei diritti tramite Piracy Shield e l’esecuzione dei relativi ordini.
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