Dall’informazione al canone alla governance, tutto sarà riformato a viale Mazzini. Il piano sarà formalizzato nei prossimi giorni in un ddl (o in un decreto legge, a seconda dell’urgenza), che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi vorrebbe votare entro la fine dell’anno, ovvero prima del rinnovo della convenzione che scadrà nel 2016. Obiettivo del progetto è sganciare la Rai dall’ingerenza della politica, per farla muovere sul mercato come una società privata. Renzi vorrebbe che i successori degli attuali vertici (il cui mandato scadrà a maggio) venissero designati già con le nuove regole. Lo schema di decreto prevede un consiglio di indirizzo formato da cinque membri, tra cui il presidente e l’amministratore delegato, scelti tra una serie di candidati proposti da organismi neutri, quali Agcom, Crui (Conferenza dei rettori) e Siae, mentre cambierà anche il ruolo della commissione di Vigilanza Rai. L’altro modello preso in considerazione è quello della Fondazione, i cui membri, compreso il presidente, verrebbero indicati dal Presidente della Repubblica, che ricoprirebbe così un ruolo da garante. Intanto, entro la fine di ottobre, ci sarà il decreto Rai che stabilirà nuove regole e importi per il canone .
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