Paramount allunga i tempi della fusione dopo il rilancio di Bronfman

Edgar Bronfman rilancia la sua offerta; lo special committee estende la go-shop window fino al 5 settembre per valutare l’opzione ed eventualmente scaricare Skydance
L'Office of the Ceo di Paramount, da sinistra: George Cheeks, Chris McCarthy e Brian Robbins (©Paramount)

Ci sarà davvero la fusione tra Skydance e Paramount? Le ultime notizie sembrano allungare ancora di più il finale della complessa e chiacchierata trattativa tra i due gruppi. Secondo quanto riportato da Deadline e dalla stampa americana, Paramount avrebbe deciso di estendere di altri 15 giorni la finestra go-shop, ovvero quel periodo di tempo in cui il gruppo controllato da Shari Redstone con la sua National Amusement avrebbe potuto valutare ulteriori offerte rispetto a quella di Skydance. Un’opzione prevista, infatti, dal contratto preliminare tra i due: questa finestra, della durata di 45 giorni, sarebbe dovuta scadere alle 23.59 ET di oggi (5.59 di venerdì per noi). Lo special committee di Paramount incaricato di valutare il processo di vendita avrebbe deciso di prendersi tempo fino al 5 settembre.

L’indecisione si deve al nuovo pretendente, Edgar Bronfman, che soltanto lunedì ha presentato una proposta da 4,3 miliardi di dollari. Ora, avrebbe addirittura alzato la posta a 6 miliardi di dollari, di cui 1,7 miliardi per alcuni azionisti di Paramount. L’offerta include inoltre 400 milioni di penale inserita nell’accordo tra Paramount e Skydance e che Paramount dovrà versare al gruppo di David Ellison nel caso in cui Paramount decidesse, appunto, di non procedere con la fusione per scegliere un altro partner. Da qui al 5 settembre lo special committee valuterà esclusivamente la proposta di Bronfman; non ci sarebbe più stato seguito, invece, alla misteriosa offerta di Apex Capital Trust.

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