Approvato all’unanimità dal cda di Agcom il provvedimento definitivo sulle regole per l’asta delle frequenze Dtt, che dovrà ora essere trasmesso al ministero dello Sviluppo economico per l’approvazione del bando di gara e la gestione della procedura (ci vorrà almeno un mese, ma il ministro Passera potrebbe decidere di lasciare al pratica al suo successore). Saranno messi all’asta soltanto tre multiplex (lotti L1, L2 ed L3) con diritto d’uso ventennale (esclusi pertanto i lotti U di durata quinquennale destinati in futuro ai servizi Lte): i nuovi entranti o i piccoli operatori (che detengono un solo mux) potranno concorrere per tutti e tre i lotti, mentre gli operatori già in possesso di due mux potranno concorrerere per due lotti. Gli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv pay (quindi Sky Italia) potranno partecipare all’asta per un solo mux. Vengono eslusi gli operatori con tre o più multiplex, quindi Rai, Mediaset e TiMedia. Agcom assicurerà il rispetto del cap di 5 mux che ogni operatore può detenere anche al di fuori della gara, «nell’ambito dei propri poteri e fino al mutare delle attuali condizioni tecnologiche e di mercato». Grazie al percorso individuato dall’Authority dovrebbero venire risolti i problemi legati alle interferenze del segnale.
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