Ci vorrà ancora qualche anno prima che l’Ofcom (l’Agcom britannico) possa agire e regolamentare gli streamer nel Regno Unito. L’Authority ha pubblicato infatti la roadmap che trasformerà il Media Bill (la legge sui media) in legge, un processo che durerà alcuni anni.
Il Media Bill, infatti, modificherà alcune attività di Ofcom, per esempio – appunto – estendendone l’autorità alle piattaforme di tv connesse, servizi voice-activated e alcuni servizi Vod non britannici. L’obiettivo è di implementare il nuovo Bill prima di aprile 2026. Le modifiche coinvolgono ache i servizi pubblici, obbligandoli per esempio a pubblicare ogni anno la cosiddetta statements of programme policy, ovvero le dichiarazioni sulle politiche dei programmi. Restano gli obblighi di investimento nei confronti dei produttori indipendenti che, per esempio, potranno essere ampliati anche ai servizi on demand e non solo destinati ai canali lineari.
VERSO IL VOD CODE
Ma a cambiare soprattutto sarà la posizione di Ofcom nei confronti dei servizi on demand: l’Authority ha infatti nuovi poteri per scrivere e rafforzare il VoD Code, ovvero gli obblighi dei servizi on demand, sulla falsariga del Broadcasting Code, dedicato al broadcaster. Qui rientreranno anche i servizi streaming che attualmente non sono soggetti alla giurisdizione britannica, ma che operano comunque in Uk. Le regole cui dovranno sottostare saranno simili a quelle della televisione broadcast. Una volta che il Media Bill entrerà in vigore, verranno attivate delle tavole rotonde con gli stakeholder per parlare dei nuovi obblighi e delle idee di Ofcom. L’obiettivo di Ofcom è di rendere il VoD Code operativo entro il 2025.
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it