Nuovi ostacoli per l’asta frequenze

Corrado Passera aveva garantito che l’asta per le frequenze tv si sarebbe svolta entro il 2012 o comunque prima della fine del suo mandato di ministro dello Sviluppo Economico. Ogni giorno, però, l’asta incontra nuovi ostacoli, scrive oggi “La Repubblica”, in parte ereditati dal passato, in parte sottovalutati. A complicare la questione sono le proteste di due Stati esteri, Croazia e Malta. Nel primo caso, quando il ministero concede alla Rai delle frequenze digitali per servire le regioni adriatiche, il segnale invade il territorio croato; la Rai contesta l’inadeguatezza delle frequenze davanti al Tar, che le dà ragione. Nel suo ricorso, viale Mazzini chiede nuove frequenze che non interferiscano con le emittenti dei Paesi vicini, da prendere da quelle da mettere all’asta. Nel secondo caso, quando Mediaset e Telecom ottengono frequenze per lanciare il digitale terrestre in Sicilia, interferiscono con il segnale di Malta, che protesta anche in sede internazionale; anche Mediaset e Telecom chiedono nuove frequenze in cambio. Al ministero sdrammatizzano il problema e non intendono accogliere le richieste di Rai, Mediaset e Telecom Italia, per non intaccare il patrimonio di canali che andranno all’asta. TVer

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