“Una situazione unica rispetto a quanto vissuto”: esordisce così Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director – Nielsen, presentando il webinar
UNA ANOMALIA GLOBALE. La riduzione degli annunci on air è partita sostanzialmente con i lockdown, “paradossalmente nel momento in cui si registravano le audience maggiori”. Un trend che ha accomunato tutti i Paesi secondo le rispettive fasi di chiusura. In Italia, nelle fasi di lockdown, il 34% delle campagne televisive vertevano su una comunicazione legata alla contingenza, con una comunanza di temi legati soprattutto alla crisi. La caduta drammatica di marzo ha registrato un -9,2% sul cumulato: in assenza della crisi il mercato avrebbe potuto crescere del 3%. Ora che i livelli di ascolto si sono normalizzati, continuerà – secondo Dal Sasso – a esserci uno squilibrio tra domanda e offerta. Difficile al momento fare previsioni sulla chiusura d’anno, anche se si intravede un segnale positivo a maggio: nella settimana tra il 18 e il 24 maggio è stato registrato il 14% di spazi adv in più in televisione rispetto alla settimana precedente. Si prevede al momento un fine anno “negativo e a doppia cifra, ma non con un 2 davanti”. “In tutto il mondo vedremo una prima metà ancora in negativo; si potrà vedere un’uscita nella seconda parte dell’anno, ma è chiaro che non possiamo sapere cosa succederà dal punto di vista delle curve di contagio”. Il 2020 sarà sostanzialmente l’anno di traino per il 2021, quando verranno organizzati i grandi eventi sportivi cancellati quest’anno. “Questa è una buona opportunità per investire sulle marche, che sono il motore dell’Italia che riparte”, ha dichiarato Sassoli De Bianchi. “Il trend della pubblicità seguirà quello dei consumi, la cui ripresa va favorita. Come? Mettendo a disposizione delle famiglie liquidità: molto dipende dalle politiche pubbliche messa in atto e dalla rapidità esecuzione. Usciremo dalla pandemia quando la la coscienza sociale accetterà i rischi della nuova normalità. Il coraggio non è mai mancato in questa fase, ma ora serve una presa di coscienza per avere una prospettiva. Senza prospettiva non c’è fiducia”.
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