Artisti 7607 non condivide, sotto molteplici aspetti, l’interpretazione delle norme fornita dall’Agcom, nell’ambito dell’archiviazione del procedimento a carico di Netflix con delibera 220/23/CONS, né condivide le conclusioni cui è giunta la stessa Autorità; ritenendo la delibera 220/23/CONS lesiva dei diritti degli Artisti Interpreti Esecutori.
La collecting ha annunciato di aver conferito mandato ai propri legali per procedere con l’impugnazione e la richiesta di annullamento della delibera 220/23/CONS avanti al Tribunale Amministrativo del Lazio.
«Al riguardo, al fine di addivenire ad un accordo economico a tutela degli AIE, diversamente da quanto sostenuto dall’Autorità, Artisti 7607 ritiene fondamentale la previa conoscenza di tutti i dati necessari (ivi inclusi i ricavi) per la riscossione dei proventi dei diritti e per la distribuzione degli importi dovuti agli artisti titolari dell’equo compenso già in un momento antecedente alla stipulazione dell’accordo con gli utilizzatori e, vale a dire, nel pieno rispetto dell’art. 23 del d.lgs n. 35/2017, entro 90 giorni dall’utilizzazione. E ciò sul presupposto che le opere pur in assenza di un accordo sono comunque state impiegate dall’utilizzatore mediante l’inserimento dell’opera nel catalogo e la trasmissione della stessa».
Artsti7607 aveva accusato Netflix di mancata trasmissione delle informazioni necessarie per la riscossione dei proventi dei diritti e per la distribuzione degli importi dovuti ai titolari dell’equo compenso. Agcom ha segnalato il procedimento, invitando le parti a riprendere le trattative.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it