Azioni più decise da parte di Procura e Polizia postale e una maggiore responsabilizzazione di Meta: è quanto serve, secondo MFE-MediaForEurope per contrastare il fenomeno dei deepfake. A parlarne, durante il convegno “Deepfake: tra realtà e illusione”, organizzato da Studio Previti, è stato Stefano Longhini, direzione Affari legali di Rti (Mfe-Mediaset). Come riporta Il Sole 24 ore, Longhini si è focalizzato in particolar modo sulla responsabilizzazione di Meta, da dove passano almeno il 90% di foto e video falsi che vedono coinvolti talent e programmi Mediaset. Il primo esempio, ha ricordato Longhini, risale al 2022 e vedeva un falso Paolo Del Debbio promuovere prodotti dimagranti. Ci sono poi pubblicità di prodotti finanziari che sfruttano le immagini di Maria De Filippi e Myrta Merlino, ricreate con l’intelligenza artificiale. MFE ha già promosso una serie di ricorsi di urgenza ed è in attesa di una ulteriore convocazione della sezione civile del Tribunale. MFE ha reso noto di aver presentato 11 querele sul fronte penale. Meta avrebbe spiegato a MFE di riuscire a intervenire in otto giorni, lasso di tempo inaccettabile per MFE e senza garanzia di poter bloccare ulteriormente i contenuti su cui – accusa Mediaset – Meta comunque guadagna con la pubblicità.
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