Manca una settimana alla chiusura del periodo di accettazione supplementare dell’offerta di MFE-MediaForEurope su ProSiebenSat.1. Il 13 agosto, giorno della scadenza dell’Opa volontaria, il gruppo di Pier Silvio Berlusconi aveva raggiunto una quota pari al 43,57% del capitale del gruppo tedesco. Per l’azienda tedesca si tratta di un cambiamento importante, non privo di preoccupazioni, come dichiarato a Reuters da Ulrich Schaal, presidente del comitato aziendale (Vorsitzender des Betriebsrats ).
Secondo Schaall l’offerta di MFE è arrivata a momento giusto, «ed è meglio dell’ingresso di investitori finanziari». Preoccupano, però, eventuali licenziamenti: «Le sinergie implicano risparmi sui costi, che sono sempre associate a tagli allo staff. Questo sarebbe l’errore più grande da una prospettiva di business». A maggio il gruppo tedesco aveva annunciato tagli per 430 persone e Schaal ha ribadito che il gruppo non può permettersi un ulteriore ridimensionamento.
Preoccupazioni arrivano anche da invece DJV/ Deutsche Journalisten-Verband, l’associazione dei giornalisti tedeschi, che – sempre secondo Reuters – hanno chiesto agli investitori di ProSieben di non vendere le proprie quote: il timore è che il gruppo di Pier Silvio Berlusconi «imponga un’agenda di destra populista». Schaal ha dichiarato a Reuters di non vedere questo pericolo.
Quando MFE aveva deciso di rilanciare la sua offerta, Berlusconi aveva posto l’accento proprio sui temi oggetto di preoccupazione da parte dei lavoratori di PS7 e della stampa: «MFE nei Paesi in cui già opera – Italia e Spagna – ha sempre garantito il rispetto dei valori fondanti: etica imprenditoriale, pluralismo, libertà d’informazione, tutela occupazionale», aveva dichiarato.
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