Mediobanca: lo streaming non si ferma

Se Rai, Mediaset e Sky occupano il 70% del mercato tv, le piattaforme online conquistano spazio
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L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato la nuova edizione del Report Media & Entertainment, l’analisi del settore a livello globale e italiano. Nel primo trimestre 2024 i ricavi delle principali società internazionali Media & Entertainment sono cresciuti dell’1,7% rispetto allo stesso trimestre 2023, evidenziando un rallentamento rispetto all’ultimo consuntivo annuale (+2% nel 2023/2022). Cresce però il giro d’affari dei servizi streaming: +12,5%, pari al 20,4% del giro d’affari complessivo del settore, (+2,4% la quota degli utenti) superando così per la prima volta la pay tv tradizionale cui spetta una quota pari al 20,1% (-3,1% su Q1 2023). Flessione dell’8,1% per la produzione e distribuzione dei contenuti, fermo a una quota del 18,4%.

L’ITALIA

Nel 2023 il giro d’affari del settore radiotelevisivo italiano è stato pari a 8,9 mld di euro (+1,6% sul 2022), con un +0,2% per la tv in chiaro (4,8 mld), +3,0% la tv a pagamento (€3,4 mld) e +4,9% la radio (€0,6 mld). Se la pay tv tradizionale continua il declino (-4,9%), crescono invece a doppia cifra i servizi Svod (+10,4%). Lo streaming, infatti, rappresenta nel 2023 il 53% dei ricavi della pay tv, per 1,8 miliardi di euro. Il mercato televisivo nazionale resta comunque in mano ai tre principali operatori, ovvero Rai, Mediaset e Sky, con una quota di mercato complessiva pari al 70%. Le piattaforme online, però, macinano spazio, arrivando a rappresentare nel 2023 il 20% del settore (circa +13% sul 2019). Lato pubblicità, i ricavi crescono del 2%: +1,2% la tv e +7,1% la radio.  Mediobanca stima per il 2024 una crescita del 2% dei ricavi complessivi dei principali operatori italiani, in particolare grazie all’andamento del mercato pubblicitario (+5%), la crescita delle offerte con pubblicità degli operatori Svod.

LE TV PUBBLICHE

Capitolo a parte il servizio pubblico, dove Rai segna nel 2022 un ebit margin pari al 2,5% (-1,1% su 2021), ma comunque più alto rispetto all’1,7% della Spagna. Negativo il dato per Francia (-1,5%) e Regno Unito (-2,4%). A livello di giro d’affari, però, è il servizio pubblico tedesco a dominare, con 9,6 miliardi di euro, seguito da Gran Bretagna (7,9 miliardi) e Francia (3,9 miliardi). L’Italia si ferma a 2,7 miliardi.

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