Mediaset rivela “l’algoritmo”

|Pier Silvio Berlusconi

Rinnovare la user experience e di conseguenza la forza dei contenuti digital sia per gli utenti pay e free che per gli inserzionisti: questo l’obiettivo dello sforzo di MediaForEurope in ambito digitale, presentato ieri ai giornalisti.

Tra il 2018 (anno in cui viene introdotta la nuova user experience digitale in occasione dei Mondiali di Russia) e il 2022 Mediaset ha visto quasi quintuplicare i risultati online, con 10,45 milioni di video visti nel giorno medio, di cui il 12% su main screen. Cresce anche il tempo speso, con una media giornaliera di 1,31 milioni di ore (0,48 milioni nel 2018) di cui 31% su main screen. L’intrattenimento, a partire dai contenuti Fascino, è il genere più fruito, come ha confermato Pier Paolo Cervi, direttore business digital. Mediaset Infinity conta oggi 1,013 milioni di abbonati, conto i 517 mila del 2019.

A contribuire allo sviluppo digital c’è l’approccio alla user experience, costruita per proporre i giusti contenuti agli utenti (poco meno di 19 milioni sono infatti gli utenti registrati), che si riflettono quindi anche nella monetizzazione. Questo, infatti, è stato il fulcro dell’incontro con la stampa, dove sono stato introdotto il sistema di raccomandazione proprietario dei contenuti di Infinity: «Abbiamo deciso non solo di adottare un sistema di raccomandazione, ma costruirne uno in casa, così da poter “mettere mano” all’algoritmo», ha dichiarato Federico Di Chio, direttore marketing strategico. Il che significa portare all’interno di Mediaset una serie di professionalità nuove, dai data scientist che comunicano con le redazioni per rendere sempre più efficace il sistema di raccomandazione e ridurre quindi il tempo di ricerca e selezione del contenuto da vedere.

L’ALGORITMO

|Il sistema Mediaset prevede un database che raccoglie quasi 19mila schede di contenuti, descritti in maniera granulare in modo da permettere varie opzioni di personalizzazione: l’algoritmo “matcha” i metadati sulla base di temi e parole chiave, ma la selezione viene “aggiustata” in seguito dalla redazione, e quindi dall’intervento umano, per migliorare ulteriormente il processo. In particolare, la personalizzazione dei contenuti avviene per singolo utente sulla parte pay e su gruppi clusterizzati sulla parte free: questo consente dunque di trovare contenuti suggeriti il più possibile in linea con i propri interessi e ridurre il tempo di ricerca.

TV, CONNESSE NUOVA FRONTIERA

Il miglioramento della selezione dei contenuti, e di conseguenza della permanenza, ha naturamente conseguenze sulla raccolta pubblicitaria. Come indicato da Paola Colombo, General Manager Adtech & Business Development. Publitalia ’80 conta su un centinaio di professionisti con sviluppatori, data scientist e consulenti che “accompagnano” gli investitori in questa transizione pubblicitaria. Grazie ai dati profilati è possibile dunque creare campagne customizzate su audience specifiche e misurarne l’efficacia. La platea potenziale di Publitalia consiste in 14,3 milioni di tv connesse, 35,8 milioni di utenti unici sui network digital Mediamond, 10,3 milioni di ascoltatori del sistema Digital Audio e 8 milioni di smartphone. Sono però le tv connesse a giocare un ruolo sempre più strategico, tanto che la concessionaria conta su una copertura dell’80% delle famiglie con tv connesse.  

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