©pixabayL’Italia non è mai stata destinazione privilegiata dell’export britannico, ma le vendite continuano a calare. È quanto emerge dalla lettura dell’UK TV Exports Report di Pact, il rapporto sull’export dell’audiovisivo britannici stilato dall’associazione dei produttori indipendenti Uk. E questo nonostante molti format adattati nel nostro Paese siano proprio di origine britannica, come The Voice (ITV Studios), Got Talent (Fremantle) o MasterChef (Banijay).
L’ITALIA COMPRA SEMPRE MENO
Nell’anno 2023/2024 l’export verso l’Italia è calato del 23% rispetto all’anno precedente, fermandosi a 29 milioni di sterline. Se guardiamo ad altri Paesi, il giro d’affari derivante dalla vendita di prodotti audiovisivi made in UK in Italia è relativamente marginale: la Francia vale 81 milioni (103 milioni nell’anno precedente), la Germania 118 milioni (108 milioni nel 2022/23). Ma il dato è comunque in flessione: i ricavi da vendita in Italia ammontavano a 40 milioni nel 2019/20 per poi calare a 22 milioni nel 2020/21 per poi tornare a crescere nel biennio successivo (31 milioni nel 2021/2022 e 38 nel 2022/2023). Si tratta comunque di numeri più alti rispetto alla produzione francese, il cui export nel nostro Paese è pari a 11 milioni circa.
EXPORT UK: CHI CRESCE E CHI CALA
Con il suo -23% l’Italia è uno dei Paesi, il nostro, in cui si verifica il maggior calo delle vendite del prodotto audiovisivo britannico, insieme a Francia (-21%, per 81 milioni di ricavi), Cina (-21%, per 17 milioni di ricavi) e Giappone (-25%, a 8 milioni di ricavi). Crescono invece le vendite nei Paesi Bassi (+25%, a 35 milioni), Sud Africa (+27% a 27 milioni), Germania (+8%, a 118 milioni, il valore maggiore mai raggiunto) e Nordics (+8%, a 104 milioni, dato record anche in questo caso). Il Messico registra il maggiore incremento in termini di vendite: +113% a 15 milioni.
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