Il passaggio dall’analogico al digitale in Liguria (26 novembre-20 dicembre 2010) rischia di essere più complicato del previsto e di lasciare “al buio” intere zone della Riviera di ponente, da Pegli a Imperia, e dell’entroterra. Il rischio è stato prospettato dall’editore genovese Maurizio Rossi, proprietario di Primocanale, che sottolinea la particolare conformazione orografica della Liguria, per cui occorrono almeno 100 ripetitori, uno per vallata, per coprire il 93% degli utenti e servire 1,5mln di abitanti. Ma, per adeguare gli impianti, compito che la legge affida ai proprietari, occorrono ingenti investimenti: 2mln di euro se verranno assegnate due frequenze (sistema Mfn), 5mln se ne verrà assegnata una sola (sistema Sfn). Anche la soluzione di trasmettere in digitale ma sulla piattaforma satellitare TivùSat, nelle comunità montane e nei comuni a rischio, non è ipotizzabile, secondo Rossi, per una tv locale, che non può pensare di affittare una banda sul satellite e spendere 400mila euro all’anno per raggiungere i paesini. Intanto, il consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno, che ha sottoposto alla giunta, per trovare i fondi, circa 6mln di euro, per aiutare il passaggio al Dtt.
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