La manovra di bilancio 2025, approvata dal Parlamento il 28 dicembre, prevede una serie di interventi anche in materia di audiovisivo. Come ricordato dalla Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni il testo prevede l’innalzamento dal 15 al 30% della quota massima da destinare ai contributi selettivi e ai contributi per la promozione cinematografica e audiovisiva (all’interno del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo). «Le risorse stanziate per gli interventi di sostegno al settore, se non utilizzate, rifinanziano il Fondo. Inoltre, con lo stanziamento di 3 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2025 si trasforma in ordinario il Piano per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo».
Per quanto riguarda invece il tax credit (produzione cinematografica e audiovisiva) una serie di decreti ministeriali definiranno le misure che prevedono un’aliquota massima del 40% per le opere cinematografiche e audiovisive e la «definizione del compenso attribuito al singolo soggetto in qualità di regista, sceneggiatore, attore e altra figura professionale prendendo come riferimento il limite previsto dal decreto legge salva Italia». Sarà poi un decreto ministeriale a individuare – in merito ai contributi selettivi per scrittura, sviluppo, produzione e distribuzione nazionale e internazionale – criteri, meccanismi e modalità con cui lo Stato «acquisisce, proporzionalmente al contributo riconosciuto e al netto dei costi sostenuti per l’opera cinematografica e audiovisiva, una quota dei proventi spettante al beneficiario per la successiva riassegnazione al Fondo».
Ulteriore novità riguarda il Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive di nazionalità italiana beneficiarie di contributi pubblici statali, regionali, enti locali ed europei, istituito presso il MiC: un decreto del MiC, di concerto con il Mimit, andrà a definire «le modalità di registrazione delle opere, le tariffe relative alla tenuta del Registro, la tipologia e i requisiti formali degli atti soggetti a trascrizione, le modalità e i limiti della pubblicazione delle informazioni».
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