Ora che gli streamer si apprestano a rivedere le proprie strategie locali, le tv europee devono approfittarne per riguadagnare engagement, spiega Ampere Analysis
La spesa in contenuti (originali e d’acquisto) delle piattaforme Svod in Europa raggiungerà i 10 miliardi di euro nei principali mercati europei. Il mondo Svod, dunque, supererà la spesa dei broadcaster commerciali nella regione, ferma a 8 miliardi nel 2023. Ma attenzione, ora che gli streamer si apprestano a rivedere le proprie strategie in termini di investimento, è necessario che le tv commerciali ne approfittino per ristabilire la propria rilevanza sul lungo periodo di fronte agli spettatori. È quanto suggerisce Ampere Analysis analizzando gli investimenti in contenuti tv originali e d’acquisto (esclusi i diritti sportivi) nell’Europa dei Big5, ovvero UK, Germania, Francia, Spagna e Italia.
Infatti, spiega Ampere Analysis, mentre cresceva l’engagement degli spettatori nei confronti dei big dello streaming, quello per i broadcaster commerciali ha visto una flessione del 16% dal 2026. Flessione che si è tradotta in un calo di quasi 1 miliardo di euro nel mercato della pubblicità televisiva lineare negli ultimi dieci anni. La tv commerciale ha dimostrato «adattabilità intensificando il focus sulle strategie streaming», ma allo stesso tempo la spesa in contenuti ha visto una flessione del 19% dal 2016, fermandosi a 8 miliardi di euro nel 2023. Gli investimenti in contenuti europei da parte degli streaming globali sono destinati a un incremento dell’8% (anno su anno nel 2025) a fronte di una media del 35% tra il 2021 e il 2024.
I giganti del settore, tra cui Netflix, Disney e Warner Bros. Discovery, stanno però ridimensionando le spese per lo streaming per garantire una redditività sostenuta, «aprendo la strada alle emittenti nazionali per trarre vantaggio da questo cambiamento», spiegano i ricercatori di Ampere. Per le tv commerciali è necessario approfittare di questa fase: «mantenere o aumentare gli investimenti in contenuti è cruciale per i broadcaster per differenziarsi in un’industria dove i maggiori stramer stanno adottando strategie di spesa più conservative (un esempio su tutti sono i Billion Dollar Brand di Paramount, ndr.). Ma non basta: i broadcaster commerciali devono dare priorità alla transizione delle audience verso streaming per assicurarsi la propria rilevanza a lungo termine: «Questo implica investire sulle proprie piattaforme video-on-demand, espandere le library, rafforzare il digital advertising, sperimentare strategie di rilascio dei contenuti su lineare e Vod (come fatto recentemente da Mediaset con la messa in onda in anticipo su Mediaset Infinity rispetto a Canale 5 della seconda stagione di Viola come il mare, ndr.) e personalizzare l’output dei contenuti per soddisfare i dati demografici più giovani», concludono i ricercatori.
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