La pubblicità sulla tv “tradizionale” vince anche negli Usa

Comscore ed Eshap pubblicano la prima edizione dello Score Report: l’86,9% del tempo di visione della pubblicità è generato su reti cable e broadcast
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La televisione tradizionale resta un caposaldo della comunicazione pubblicitaria anche negli Stati Uniti. Nonostante la forza dello streaming e il diverso livello di maturazione del mercato rispetto all’Italia, il rapporto tra pubblicità e audience televisive “tradizionali” vede ancora una volta gli editori storici resistere. A confermarlo è la prima edizione di Score Report, analisi firmata da Comscore, realizzata insieme al cartografo dei media e fondatore di Eshap Evan Shapiro, basata sui dati di visione di 29 milioni di famiglie americane.

Fonte: Settling the Score – Shapiro/Comscore

PUBBLICITÀ E TV
È vero, il mondo streaming ha guadagnato ampie quote in termini di tempo di visione sugli schermi televisivi, ma in termini pubblicitari, sono le realtà più “tradizionali”, come cable e network broadcast a generare gli ascolti più significativi. I dati fanno riferimento al primo semestre 2024: la televisione broadcast copre il 43,7% del tempo di esposizione alla pubblicità. Dominano CBS (10,2%), ABC (9,8%), NBC (9,4%) e Fox (5,3%). Attenzione, però, perché subito dopo Fox c’è YouTube, con una share of Ad Voice pari al 4,6%. La piattaforma Google, insieme a Hulu, superano infatti realtà come Espn (2%) o Cnn (1,8%.).

AVOD IN CRESCITA 
Programmazione live, compresi i programmi di informazione del mattino e della notte, e lo sport supportano i risultati di cable e broadcaster. Leader dello streaming, come indicato, sono Hulu e YouTube, capaci di superare diversi network cable in termini di ad exposure. Anche Tubi, la piattaforma Avod di Fox, performa molto meglio di altri broadcaster e streamer, «a dimostrazione della crescita dell’influenza dei servizi free, ad-support».

ECOSISTEMI 
Se si considerano invece gli interi ecosistemi media, sono invece i grandi gruppi media a vincere la competizione. Così, con una quota del 19,1%, Disney è prima per share of ad voice, essendo in grado di combinare, su territorio americano, i network nazionali, le reti affiliate, il cable e lo streaming. Seguono NBCU con un 17%, Paramount con il 16,8%, Fox e WarnerBros. Discovery con il 12,9%. A distanza, c’è Google, con il 4,6%, ma riferibile sostanzialmente a YouTube.

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