Sono almeno 17,1 milioni gli individui che hanno usato servizi di IpTv illegali in Europa nel 2021. Si tratta di numeri in crescita: nel 2018 il fenomeno riguardava 13,7 milioni di europei (il 3,6% del totale). A dirlo è Illicit IPTV in Europe, l’ultimo rapporto di AAPA (The Audiovisual Anti-Piracy Alliance). Il 4,5% degli utenti che usufruiscono di contenuti illegali ha un’età superiore ai 27 anni, mentre l’11,8% è ancora più giovane, tra i 16 e i 24 anni (circa 5,9 milioni). I Paesi Bassi sono il Paese con il maggior numero di fruitori: l’8,2% della popolazione. In Italia si parla di 1,4 milioni di persone, circa il 2,5% della popolazione. Di questi, 575 mila hanno un’età tra i 16 e i 24 anni, mentre 528 mila hanno un’età tra i 25 e i 64 anni.
I costi della pirateria sono particolarmente alti: l’associazione stima che i provider legali di pay tv abbiano perso 3,21 miliardi di euro. Al contrario, i pirati ne hanno guadagnati oltre un miliardo: «si tratta di entrate esentasse che circolano in network criminali», evidenzia il rapporto. Ogni individuo spenderebbe ogni mese 5,22 euro in questi contenuti.
Regno Unito, Germania, Francia e Spagna sono i Paesi in cui la pirateria audiovisiva è in grado di generare i maggiori ricavi: 647 milioni su 1,05 miliardi. Nel nostro Paese, la pirateria “fattura” circa 69,9 milioni di euro.
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