La Danimarca rivede la “Netflix Tax”?

Il nuovo governo sarebbe pronto a rivedere l’obbligo per gli streamer di investire il 6% dei ricavi nella produzione locale
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La Danimarca sarebbe pronta a rivedere la “Netflix tax”, ovvero l’obbligo per gli streamer di investire il 6% dei ricavi nella produzione locale. Lo anticipa Tbi Vision. L’audiovisivo danese aveva già subito uno scossone dopo le lunghe trattative tra i produttori e i sindacati di Create Denmark (ne abbiamo parlato qui). L’industria, però, si era detta preoccupata anche dell’imminente entrata in vigore della nuova legge sulle quote, definita da alcuni addetti ai lavori molto più restrittiva rispetto ad altri Paesi (in Germania l’obbligo è del 2,5%, in Spagna e Francia del 5%). La nuova coalizione di governo avrebbe confermato l’intenzione di rivedere il Media Agreement, il testo che include i nuovi obblighi. La nuova versione prevedrebbe due opzioni per gli streaming: obbligo di investimento nei contenuti in lingua danese oppure il pagamento di un tributo. L’industria audiovisiva teme che un’imposta troppo alta (che si somma alla difficile trattativa con Creative Denmark) potrebbe disincentivare gli investimenti degli operatori nel Paese.

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