Il tetto dei 240mila euro annui imposto ai manager Rai non si estende agli artisti: è il parere dell’Avvocatura dello Stato chiesto dalla Presidenza del Consiglio sul tema. Secondo quanto riportato da Ansa, secondo l’Avvocatura, consulente giuridico del governo, le prestazioni artistiche vanno considerate in maniera distinta da un punto di vista normative e la loro remunerazione non grava sul canone, in quanto coperta dalla raccolta pubblicitaria. Rai, inoltre, deve poter operare in regime di parità concorrenziale e pertanto i compensi vanno valutati in tal senso. Nel parere si fa riferimento alla norma della Finanziaria 2007 che, mentre fissava un primo tetto alle retribuzioni Rai, escludeva le prestazioni artistiche e professionali (articolo 3, comma 44 della Legge 244).
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