L’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sul settore audiovisivo, che si concentrerà in particolare sui contenuti a pagamento: l’authority guidata da Antonio Catricalà intende studiare l’evoluzione del settore dovuta al processo di digitalizzazione e alle nuove modalità di produzione distribuzione, trasmissione e consumo dei contenuti, in particolare quelli premium, considerati scarsi. I servizi di pay-tv, per il momento, sono sostanzialmente confinati a una piattaforma satellitare proprietaria, ma la digitalizzazione delle reti terrestri dovrebbe consentirne l’aumento. Ancora non è chiaro il ruolo degli operatori di telecomunicazione, mentre si riscontra che le nuove piattaforme esaltano il singolo contenuto rispetto al canale dell’editore. È in corso, secondo l’Antritrust, una disintermediazione editoriale: ciò pone il problema della difesa della proprietà intellettuale. Ecco perché l’indagine esaminerà anche gli effetti della diffusione di internet. Sarà necessario, inoltre, identificare i fattori determinanti per l’acquisizione e il rafforzamento del potere di mercato da parte delle imprese. È importante, per esempio, che non ci siano indebiti impedimenti dovuti, tra le altre cose, alla natura proprietaria della piattaforma.
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