I ricavi totali del settore Vod in Europa occidentale aumenteranno dal 2023 al 2026 a un tasso annuo di crescita del 7%. È una delle evidenze che emergono da Video on Demand in Europe: 2023-2026 – The Game Changers, il XIX Rapporto di ITMedia Consulting, in uscita in questi giorni. Di quel 7%, un 4% di deve alla componente pay (SVOD e TVOD) e il 13% della componente AVOD. Questi ultimi saranno originati dalle diverse forme di offerte pubblicitarie (AVOD puro, ibrido e freemium), che andranno a rappresentare il 41% dei ricavi complessivi del VOD alla fine del 2026.
Secondo lo studio, lo streaming video sta cambiando pelle: la nuova fase del mercato è caratterizzata da modelli ibridi, cioè da un mix di abbonamenti e ricavi pubblicitari. Lo dimostra l’evoluzione di Netflix che «dopo aver cambiato l’industria audiovisiva, la produzione di contenuti e il modo in cui vengono distribuiti, sta “normalizzandosi” rispetto alla tradizionale offerta mainstream della televisione».
Emerge poi un’ulteriore tendenza, la gamification, il Gvod, legata a una maggiore partecipazione e interazione ricercata dai consumatori. Il settore dei videogiochi ha già superato per risorse quello dello streaming video dello Svod e si sta avvicinando ai ricavi televisivi complessivi, riducendo via via il divario.
Questo si tradurrà – nei prossimi tre anni – in un calo nella crescita, se non una stagnazione, per i servizi Svod. «D’altro canto, dato che la pubblicità online ha già superato quella televisiva in Europa occidentale, il suo impatto sui servizi di streaming crescerà in modo significativo».
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