Intelligenza artificiale: i timori dell’industria creativa

Oltre 40 associazioni sostengono la Human Artistry CampAIgn: l’AI deve supportare, non soppiantare, il talento umano
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L’intelligenza artificiale deve supportare la creatività umana, non rimpiazzarla. Questo il senso di Human Artistry CampAIgn, campagna lanciata da oltre 40 associazioni americane (sindacati, associazioni trade, esperti) in rappresentanza di artisti, performer, autori e atleti. La campagna prevede una petizione a sostegno di alcuni principi fondamentali nell’uso dell’intelligenza artificiale, che partano dal rispetto degli artisti, trasparenza e adesione a leggi quali quelle a protezione del copyright e della proprietà intellettuale.

IL SINDACATO ATTORI: L’AI RISPETTI I CONTRATTI

Alla campagna ha aderito anche SAG-AFTRA, il sindacato degi attori e degli artisti americani. In una nota ufficiale, il sindacato ha infatti ribadito che «i termini e le condizioni che riguardano i diritti di simulare digitalmente un interprete per creare nuove performance devono essere contrattati con il sindacato». Anche il riutilizzo di performance già registrate deve essere limitato a quanto stabilito nei contratti, il che significa chiedere consenso e negoziare un compenso. «I creatori (umani) sono le fondamenta delle industrie creative e dobbiamo assicurarci che siano rispettati e pagati per il loro lavoro. I Governi non devono creare nuove eccezioni al copyright o alla proprietà intellettuale per permettere agli sviluppatori di intelligenza artificiale di sfruttare le opere creative, voci professioniste o simili, senza permesso o compenso. Affidabilità e trasparenza sono essenziali per il successo dell’AI».

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