Informazione Rai ferma al 900

«Dal punto di vista dell’informazione, è come se l’orologio della Rai si fosse fermato nel ’900. Questo è evidente, è proprio un problema tecnico»: è uno dei passaggi chiave dell’intervento in commissione di Vigilanza di Carlo Verdelli, direttore dell’offerta informativa Rai. C’è un problema di adeguamento ai temi e ai bisogni degli italiani, ha spiegato, parlando di una sfida ormai «indifferibile»: «Il mio mandato capita in un momento in cui se non si fanno certe cose, si rischia di non poterle fare più». Le testate dovranno avere dei tagli differenti e occorrerà lavorare anche sui talk show. «A fronte di un calo generale della tv generalista, bisogna rivedere i meccanismi narrativi dell’approfondimento. Gli ingranaggi dell’informazione sono complessi. Quello che non va fatto è dire che è colpa del mercato. Gli utenti hanno ragione, il problema è nostro». Cambiamenti nella direzione dei tg non saranno decisi tramite il manuale Cencelli; il job posting avverrà tramite la selezione di curricula, «interni o esterni». Anche su RaiNews, cui si è insediato da poco Antonio Di Bella alla direzione, dovrà cambiare «fa dei numeri troppo piccoli rispetto alle persone che ci lavorano e questa non è una cosa che una persona nella mia posizione può accettare». Un segnale d’allarme, secondo Verdelli, è il fatto che la testata sia al 21° posto nella classifica degli utenti unici. Verdelli difende inoltre la nomina di Gabriele Romagnoli a RaiSport «perché c’era bisogno di una narrazione dello sport un po’ diversa da quella fatta fino ad oggi».

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