Le piccole indie britanniche a rischio sopravvivenza

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Il report Indie Voice lancia l’allarme: il 72% delle società a rischio chiusura entro la fine dell’anno

Rischiano la sopravvivenza le piccole indie britanniche, come riporta Indie Voice 2024, ricerca annuale dedicata al settore della produzione televisiva indipendente in Uk a cura dell’associazione IndieLab. La ricerca è frutto di interviste realizzate in aprile a 67 società indipendenti e fotografa un clima decisamente incerto.

Il 72% dei rispondenti ha infatti dichiarato di temere la chiusura entro un anno, se il rallentamento delle commissioni dovesse continuare. Per la maggior parte dele società, la sopravvivenza stimata, senza nuove commissioni, sarà tra i 3-6 mesi. Il 34%, invece, si aspetta una crescita dei ricavi.

La mancanza di chiarezza, comunicazione e coinvolgimento da parte dei committenti, e in particolare dai broadcaster di servizio pubblico, ha creato incertezza e instabilità del settore. Per sopravvivere, le piccole indie stanno adottando un approccio flessibile, cercando per esempio nuove fonti di ricavo (78%), come podcast, branded content, sfruttamento del catalogo, produzioni corporate e modelli basati su abbonamento su YouTube. Si cercano anche nuove strategie di finanziamento alla produzione (51%), con il ricorso a partnership e coproduzioni.

Diverse le richieste di supporto al settore e in particolare al governo, come una Small Indie Quota (d’accordo il 100% dei rispondenti), ovvero quote di finanziamento destinate ai più piccoli, o l’estensione del tax credit alle produzioni da budget inferiore al milione di sterline a episodio (d’accordo il 99% degli intervistati). Oppure, l’introduzione di una sorta di tax credit per Ricerca & Sviluppo, come fatto in altri settori, e inserire linee guida per la produzione delle IP. L’88% degli intervistati ritiene inoltre che le quote dovrebbero essere introdotte anche per gli streamer.

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