Inchiesta Fastweb: Parisi si dichiara estraneo ai fatti

Stefano Parisi, ad di Fastweb, si dichiara estraneo alla vicenda che vede indagati gli ex vertici della società e quelli di Telecom Italia Sparkle per frode fiscale nel periodo 2003-2007. L’ad del gruppo è stato ascoltato ieri dal procuratore aggiunto del tribunale di Roma Giancarlo Capaldo e dai pubblici ministeri Francesca Passaniti, Giovanni Di Leo e Giovanni Bombardieri. Secondo quanto riporta “Il Sole 24 ore”, Parisi ha dichiarato che Fastweb è una società sana, con i conti in attivo, seria e con un futuro e che se avesse avuto sentore di una una truffa non l’avrebbe permessa. Le responsabilità, semmai, sarebbero degli ex dipendenti della società Giuseppe Crudele, della divisione marketing residenziale e busines e del suo diretto superiore Bruno Zito, responsabile del settore grandi aziende di Fastweb. L’ad ha invece preso atto di aver sottovalutato l’intera vicenda quando la procura, nel corso dell’interrogatorio, ha sottolineato la sua scarsa valutazione dei parametri di anomalia segnalati nel 2006 dopo la perquisizione della Guardia di Finanza e l’interrogatorio di Zito (sentito allora come persona informata sui fatti).
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