Nelle ore in cui la tv è più forte, lo è anche il web. Tra le ore 17 e le 23, infatti, il consumo di contenuti via televisore diminuisce di 81 minuti in tutte le 24 ore. È quello che ha evidenziato lo studio di Ipsos, realizzato per Auditel, i cui dati consentono ora di monitorare gli ascolti televisivi di chi ha la possibilità di accedere alla rete. La ricerca ha coinvolto 30mila famiglie nell’arco di un anno, in quattro ondate, e ha dimostrato come valori, tecnologie e abitudini di consumo siano in continua trasformazione. Secondo i dati, infatti, il numero di famiglie con accesso a Internet crescerà a ritmi incalzanti, aiutato dagli effetti della socializzazione: in ufficio, a scuola, in università, dai social network, dalla diffusione di banda larga e wi-max. A disporre di Internet a casa sono il 52,9% delle famiglie italiane e gli editori televisivi e vedranno ridurre e cambiare i propri pubblici: in media sempre più anziani, meno istruiti e con redditi poco soddisfacenti. Ma secondo la ricerca, il televisore inteso soprattutto come “mezzo” è ancora al centro dell’offerta di contenuto. In vista di un audience sempre più sparpagliata, i beni di largo consumo potrebbero pianificare la pubblicità trattando con i produttori di tv più che con le concessionarie di reti e con i canali tv, con il risultato che sarà quest’ultimo a controllare e a gestire l’adv.
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