Il ruolo di Auditel nella nuova realtà multischermo

Oggi a Roma la presentazione della Relazione annuale Auditel 2021
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Auditel fa il punto sull’uso delle nuove tecnologie e sui grandi cambiamenti che riguardano i consumi tv. Questi sono i temi al centro della presentazione della Relazione Annuale Auditel 2021 “Il ruolo di Auditel nella nuova realtà multischermo della TV oltre il televisore”, tenutasi oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma. Hanno preso parte all’incontro, oltre al presidente Auditel Andrea Imperiali, Giuseppe Rocco Moles, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria; Anna Ascani, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico; Alberto Barachini, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai; Giacomo Lasorella, Presidente Agcom. La relazione si incentra in particolare su tre direttrici, che coprono un vasto arco temporale, non essendo stato possibile presentare la Relazione lo scorso anno.

1. SOCIETÀ E TECNOLOGIA

Se il 2020 è l’anno che ha consentito un “gigantesco balzo sul fronte della digitalizzazione”, restano però delle importanti zone d’ombra. Sono quelle identificate dal Terzo Rapporto Auditel-Censis, secondo il quale 3,5 milioni di famiglie ancora non dispongono di una connessione di rete e che rischiano quindi di essere emarginate dalle dinamiche sociali in atto.

2. UN NUOVO CONTESTO COMPETITIVO

L’industria televisiva è ridisegnata da una concentrazione crescente, con l’irrompere di soggetti con dimensioni di scala globali “che sfuggono a ogni forma di regolamentazione e controllo”. Non è dunque un level playing field, una normale e normata competizione. “Non è esagerato dire, perciò, che, se non interverranno correttivi quanto mai urgenti, la cosiddetta democrazia digitale rischia di essere inghiottita da una oligarchia dispotica”. Auditel evidenza come i grandi network pubblici e privati dell’Unione Europea abbiano dimostrato “di avere la volontà e le capacità per adattarsi al mutato quadro competitivo”. Così, oltre a potenziare l’offerta lineare, hanno implementato quella in streaming, con innovative proposte sia in termini di contenuto che di strategie distributive.

3. IL RUOLO DI ISTITUZIONI E AUTORITÀ

|Cresce il ruolo di istituzioni e autorità, a maggior ragione nel contesto europeo in cui si tenta di ricondurre le nuove tecnologie (e i fenomeni che ne derivano) all’interno di un sistema normativo condiviso. “Auditel intende proseguire e rafforzare il dialogo sempre più proficuo, e sempre più costante con gli organismi di vigilanza, auspicando che l’urgenza di agire, imposta dall’evoluzione in atto, possa accelerare la decisione politica”, spiega Imperiali.

I CAMBIAMENTI

Questi i principali cambiamenti fotografati da Auditel nella sua Relazione annuale: si va dall’arrivo del 5G, la crescita esponenziale degli schermi (oltre 112 milioni e sempre più connessi), l’affermarsi di nuovi fruitori (a partire da Millennial e Generazione Z) e nuove modalità di fruizione, on demand in primis. Accanto a essi, si assiste aun un “ulteriore e profondo cambiamento sociale”: “Lo schermo, un tempo accessorio perché destinato soprattutto allo svago e all’intrattenimento, è diventato, infatti, strumento indispensabile per vivere la nuova quotidianità e superare le barriere fisiche che, diversamente, ci avrebbero negato la scuola, il lavoro, le stesse relazioni con le persone che amiamo. In sintesi, un Paese ritenuto troppo anziano per correre verso il cambiamento, lo ha invece accettato, lo ha gestito e ora sembra governarlo, con una domanda crescente, da una parte, di collegamenti sempre più veloci e, dall’altra, di contenuti sempre più intriganti. L’auspicio è che questa straordinaria evoluzione possa presto includere anche le famiglie prive di connessione che, ripeto, sono ben 3,5 milioni e rischiano di rimanere completamente tagliate fuori dall’evoluzione della società”. Lo switch-off del 2022, con il passaggio al Dvb-T2, potrebbe essere la prima occasione per avvicinare le famiglie non connesse al mondo digitale.

I NUMERI

La tv, dunque, torna al centro della scena mediatica. Nella sua Relazione annuale, Auditel cita i numeri del 2020: le visualizzazioni dei contenuti TV sui device digitali sono aumentate del +63%, il Tempo Speso del +136%, e anche la pubblicità, in totale controtendenza rispetto al perimetro tradizionale, è cresciuta del +53%.

Potremmo affermare che la TV ha finito per egemonizzare tanto il web quanto (lo dimostra il boom delle serie) l’industria cinematografica, con buona pace di coloro che, agli albori di internet, troppo sbrigativamente, ne avevano decretato la fine

Cresce naturalmente lo streaming, che secondo le ultime stime di mercato entro il il 2025 quadruplicherà, “portando il traffico dati per smartphone da 7,2 a 24 gigabyte mensili; mentre il consumo di video crescerà costantemente del +30% su base annua per i prossimi quattro anni, arrivando a costituire a regime il 76% dell’intero traffico dati da mobile”.

VERSO LA TOTAL AUDIENCE

Entro breve, conferma Imperiali, Auditel sarà in grado di sommare l’ascolto di un programma, di uno specifico contenuto, di uno spot pubblicitario fruito attraverso il televisore, con l’ascolto dello stesso programma, dello stesso specifico contenuto, dello stesso spot su ogni singolo device digitale, ottenendo, così, la Total Audience complessiva conseguita dalla televisione nel minuto medio. “La Total Audience è la chimera a cui stanno lavorando tutte le società di rilevazione degli ascolti a livello internazionale. Nessuno, fino ad oggi, è stato ancora in grado di realizzarla. Per Auditel, e per il nostro Paese, è solo questione di tempo”.

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