Nell’anteprima di “Annozero” di ieri sera, Michele Santoro ha risposto alle polemiche sollevate dalla sua decisione di lasciare la Rai. Il giornalista si è rivolto soprattutto alla sinistra, al presidente della commissione di Vigilanza Sergio Zavoli, ai consiglieri Rai designati dal Pd e alla stampa, dichiarando di non essersi arreso né a Berlusconi né a nessuno, e di essere disposto a rimanere se la Rai glielo chiederà. Se però “Annozero”, nonostante gli ascolti pari al doppio della media di rete, continuerà a essere considerato “un prodotto proibito e scabroso del servizio pubblico”, meglio essere liberi, piuttosto che restare assediati come Custer, “con i nostri che sparano prima degli indiani”. Santoro ha, inoltre, definito “immorale il voto con cui la Vigilanza ha sospeso i programmi di approfondimento in campagna elettorale” e ha ricordato la totale libertà con cui ha condotto “Raiperunanotte” su Current, auspicando una Rai dove “i partiti non contano, ma contano gli autori, e Daniele Luttazzi può espriemrsi liberamente”.
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