«Governo inadempiente sul decreto quote tv-cinema»

La mancata firma sul decreto interministeriale che deve determinare le quote di investimento e di programmazione delle emittenti televisive per il cinema. È stato questo il tema al centro del convegno tenutosi questa mattina al 7° Festival di Roma, dal titolo “Cinema e televisione. Politica economica e politica editoriale”. Organizzato da 100autori e Anica per confrontarsi sul Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, l’incontro mirava a sollecitare l’intervento delle istituzioni affinché la legge venga fatta rispettare e si promulghi l’intervento regolatorio che deve riequilibrare il rapporto tra piccolo e grande schermo. A detta di autori, produttori e sindacati il governo è inadempiente nei confronti del cinema: un settore cui invece servono velocemente regole certe. Proprio a causa della mancata firma del decreto interministeriale, la cui emanazione è attesa dal comparto da 4 anni, ovvero dal 2008 quando è stata approvata la Legge Romani che regola il sistema televisivo e radiofonico, oggi all’Auditorium è stata annunciata una mobilitazione affinché i Ministri dello Sviluppo Economico e dei Beni e delle Attività Culturali si affrettino ad emanare il quadro regolamentare oggi più che mai necessario per mettere in condizione il sistema di liberare le risorse previste. «La stabilizzazione degli investimenti delle emittenti per il cinema è fondamentale» ha affermato Andrea Purgatori, presidente 100autori davanti ad esponenti di Mibac, Agcom ed emittenti tv, mentre Riccardo Tozzi, presidente Anica ha spiegato che «senza una regolamentazione l’industria rischia di morire». Il decreto dovrà stabilire un sistema di sotto-quote efficace in uno scenario in trasformazione, soprattutto riguardo al diverso ruolo dei broadcaster. In particolare l’articolo 44 prevede che i due ministeri (sviluppo economico e mibac) forniscano il proprio parere sul Regolamento riguardante le modalità e i criteri di svolgimento della verifica di tali obblighi da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

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