Gender Equality: i servizi pubblici migliorano

Pur con discrepanze tra Paesi, i media di servizio pubblico vedono crescere le manager. Il rapporto Ebu
|Le manager di Ebu|

Pur in un mondo ancora a dominio maschile, la presenza femminile nei media di servizio pubblico (PSM) cresce, almeno in Europa. E soprattutto nei ruoli manageriali. A dirlo è la quarta edizione del Gender Equality & Public Service Media di Ebu, l’associazione dei broadcaster pubblici europei. In generale, le donne sono ancora sottorappresentate nei canali tv europei e stazioni radio.

La quota si aggira tra il 34% e il 50% dei contributi on screen e on air, mentre il tempo di parola è ancora ridotto. Per fare un esempio, in Italia, e in particolare in Rai, la presenza di donne all’interno di contenuti dei canali principiali tv è pari al 37%. In Austria, Orf conta il 50% delle conduttrici e Bbc il 50% di donne nei programmi principali. Nella serialità il 40% dei personaggi sono donne: nella fiction Rai valgono per l’80% (42% nel 2019). L’informazione resta un’area “maschile” con il 28% di rappresentanza femminile, mentre cresce nell’area dello sport.  Ancora più limitata la presenza di minoranze quali persone transgender o non binarie.

DONNE MANAGER IN EUROPA

A livello manageriale, il gender gap si sta riducendo, con il 45% di donne manager e staff nell’area Ebu, pur con grandi disparità tra un paese e l’altro. Sono 114mila le donne impiegate direttamente dai servizi pubblici di 55 Paesi Ebu. In generale, i media di servizio pubblico sono molto più frequentemente guidati da donne rispetto ai principali broadcaster commerciali: il 25,9% sono presidenti, il 29,1% Ceo, il 35,4% sono membri dei board, il 38% sono top executive e il 45,7% sono impiegate di livello più basso. Sono direttrici generali uno su quattro membri EBU.

|

Fonte: Gender Equality & Public Service Media (Ebu)

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it