In una nota, Mediaset minimizza la portata della sentenza che non dovrebbe avere alcuna rispercussione sulle frequenze di Rete 4, ma la sentenza della Corte di giustizia europea – che si è pronunciata in merito al caso della societa’ di trasmissione radiotelevisive Centro Europa 7 è chiara. Sostiene infatti che le modalità di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisive in Italia è contrario al diritto comunitario. Per i giudici Ue “tale regime non rispetta il principio della libera prestazione di servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati” si legge in una nota sulla sentenza diffusa a Bruxelles. “La Corte – prosegue la sentenza- rileva che l’applicazione in successione dei regimi transitori strutturati dalla normativa a favore delle reti esistenti ha avuto l’effetto di impedire l’accesso al mercato degli operatori privi di radiofrequenze. Questo effetto restrittivo è stato consolidato dall’autorizzazione generale, a favore delle sole reti esistenti, ad operare sul mercato dei servizi radiotrasmessi. Tali regimi hanno avuto l’effetto di cristallizzare le strutture del mercato nazionale e di proteggere la posizione degli operatori nazionali gia’ attivi su questo mercato”. Per la Corte “il limite al numero degli operatori sul territorio nazionale -si legge ancora nella sentenza- potrebbe essere giustificato da obiettivi di interesse generale ma, come stabilisce il nuovo quadro normativo comune per i servizi di comunicazione elettronica, esso dovrebbe essere organizzato sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionali”. “Di conseguenza – continua la sentenza diffusa a Bruxelles, la Corte conclude che l’assegnazione in esclusiva eè senza limiti di tempo delle frequenze ad un numero limitato di operatori esistenti, senza tenere conto dei criteri citati, è contraria ai principi del Trattato sulla libera prestazione dei servizi. Il caso Europa 7 risale al 1999, quando l’emittente tv ha ottenuto dalle autorita’ italiane competenti un’autorizzazione a trasmettere a livello nazionale in tecnica analogica, ma non e’ mai stata in grado di trasmettere in mancanza di assegnazione di radiofrequenze. Il giudice amministrativo, ricorda la Corte Ue nella nota diffusa a Bruxelles, ha respinto una domanda di Europa 7 di accertamento del diritto a ottenere l’assegnazione delle frequenze, nonché il risarcimento del danno subito.
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