Per chiudere entro novembre la partita delle frequenze tv, da destinare alla banda larga mobile o da assegnare con la futura asta del Dtt, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera intende lavorare contemporaneamente su due fronti. Da un lato, invitando le tv locali a rinunciare volontariamente alle proprie frequenze (canali 61-69 degli 800 MHz), dietro pagamento di un indennizzo economico (da un monte di 176mln di euro), e – qualora le richieste di rilascio volontario siano insufficienti – espropriando alcune frequenze. Il ministero dovrà poi indire una graduatoria tra le tv locali, in tutte le regioni italiane, per stabilire gli spostamenti necessari. Dall’altro, tentando di recuperare le prime frequenze assegnate per il Dtt, a partire dal 2009, senza dare indennizzi alle tv, ma offrendone in cambio altre che non risultino al momento assegnate. Se le frequenze non assegnate saranno insufficienti, lo Stato procederà ad altri espropri (a fronte di un’altra graduatoria) senza indennizzi. In tale eventualità, le emittenti avranno diritto a trasmettere i propri contenuti su frequenze altrui.
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