La Rai ha bisogno di riforme per poter tornare a produrre internamente programmi di qualità. Lo ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni al convegno sul “Format che non c’è”, organizzato dall’associazione Articolo 21 e dalla Provincia di Roma, nell’ambito del RomaFictionFest. Nuove norme per garantire più potere contrattuale agli autori televisivi e ai produttori indipendenti, iniezioni di pluralismo e concorrenza nel sistema, maggiore autonomia della Rai dalla politica, capacità di investire nel valore pubblico della programmazione. Su questi fronti, secondo Gentiloni, «Governo e Parlamento possono intervenire per ridurre le strozzature nel sistema dei media». Tra le proposte di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, l’apertura ad autori e produttori del consiglio della Fondazione, nuovo azionista Rai nel ddl di riforma, e la ridefinizione dei parametri della legge 122 sulle quote d’investimento nel prodotto europeo, ipotizzando meccanismi premiali, come la defiscalizzazione, per chi supera tali quote.
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