Gli effetti del lockdown legato alla pandemia Covid-19 sul mercato dei contenuti, e in particolare sui palinsesti e cataloghi mondiali, si faranno sentire almeno per un anno. A dirlo è un report di Ampere Analysis, che stima però un impatto differente sul settore tra contenuti scripted e unscripted. Quest’ultima area, infatti, potrà riprendersi più rapidamente, sia perché in questi mesi sono stati prodotti vari programmi incentrati proprio sulla pandemia, sia perché non necessitano di location specifiche, come le serie. Anche se, va detto, la sospensione di programmi come Love Island o The Bachelor, dove assembramenti in location esotiche sono uno dei principali ingredienti, comporteranno comunque un impatto negativo. SCRIPTED PIÙ COLPITO. Soltanto a marzo 2021 si vedrà salire oltre il 40% la quota di titoli non influenzati dal lockdown. Quindi, anche se i set ripartissero a giugno, gli effetti sul mercato si sentiranno fino al 2021. Ampere prevede infatti che la metà dei titoli che di solito vengono proposti nella seconda metà del 2020 è a rischio ritardo. Ulteriori ritardi per i titoli calendarizzati solitamente tra giugno e agosto, che al momento dovrebbero essere in post produzione. La stagione autunnale è quella più a rischio: sono in ritardo il 50/60% delle serie che dovrebbero andare in onda in quel periodo e Ampere si aspetta che vada perduto un ulteriore 5/10% di quanto viene solitamente trasmesso in autunno. L’UNSCRIPTED REGGE. Sul versante unscripted, invece, la situazione dovrebbe tornare alla normalità verso l’autunno, con il 71% dei titoli non influenzati dagli effetti del lockdown. Ampere evidenzia però che anche il settore è stato compito: se si escludono le produzioni commissionate che parlano della pandemia – e che hanno portato a un incremento generale rispetto al 2019 – le commissioni sono effettivamente calate del 27% dall’inizio di marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it