È la fine della peak tv?

Nel 2023 la produzione americana è in calo, non solo per colpa degli scioperi. L’analisi di Ampere Analysis
|©pixabay|Fonte: Ampere Analysis (elaborazione Tivù)

È la fine della peak tv, l’esplosione della produzione seriale americana che ha accompagnato lo sviluppo dello streaming. A dirlo è Ampere Analysis: nel 2023 sono state rilasciate 481 stagioni di serie, contro le 510 del 2020, anno che ha segnato la crescita delle produzioni (salite infatti a 633 nel 2021 e 2022).

«Gli scioperi sono in parte la causa, ma nascondono una storia ben più ampia, quella dell’internazionalizzazione e del decentramento di Hollywood come fulcro dell’industria televisiva mondiale», spiegano i ricercatori.

IL CALO DEGLI ORDINI

Il numero di serie ordinate è diminuito ancora di più rispetto alle uscite: «a causa dell’intervallo di tempo che intercorre tra il via libera a una serie e il suo arrivi sugli schermi è improbabile che questo numero aumenti nel 2024», spiegano i ricercatori. E, in particolare, ciò si deve agli streamer. Secondo Ampere Analysis, infatti, tra il 2023 e il 2022 i canali broadcast hanno prodotto 55 stagioni tv in meno rispetto al 2022: il dato si deve sostanzialmente agli scioperi che hanno ritardato la messa in onda delle nuove stagioni, ma sono anni che – lentamente – i network stanno rallentando le produzioni.

Per gli Svod, invece, la flessione è stata di 77 stagioni: da 334 a 257. Le release di Netflix sono passate da 107 nel 2022 a 68 nel 2023: un calo iniziato nella prima metà dell’anno e quindi precedente agli scioperi. Per Peacock la flessione è di 20 titoli, 11 per Hulu, 9 per Max e 4 per Paramount+. Stabili, invece, le produzioni di Prime Video, Apple Tv+ e Disney+.

Ma non solo, crescono le produzioni internazionali, che per alcuni soggetti hanno superato quelle americane. Considerati i primi otto servizi Svod, le commissioni di titoli Usa ammontano a 202 contro le 295 di quelle internazionali.

RIPRESA?

Secondo Ampere Analysis ci sarà una sorta di ripresa nel 2024 (andando a recuperare i contenuti fermi per via degli scioperi): «molti di questi titoli usciranno nel 2025, il che significa che la ripresa sarà probabilmente lenta».

Fonte: Ampere Analysis (elaborazione Tivù)

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