Diversity: cambiare il racconto senza paura

Dal Panel Drama Breakthroughs: Stories Of Representation And Success, al MIA 2023. Con Maddalena Rinaldo (Cross Productions), Nicola De Angelis (Fabula Pictures), Bilal Baig (Showrunner, interprete), Dhanny Joshi (Big Deal Films); 
Da sinistra: Dhanny Joshi (Big Deal Films), Bilal Baig (Showrunner, interprete), Neerja Narayanan (moderatrice del panel), Maddalena Rinaldo (Cross Productions) e Nicola De Angelis (Fabula Pictures) - ©MIA2023

L’Italia appare purtroppo ancora indietro nello sviluppo e affermazione di un punto di vista più inclusivo in ottica di rappresentazione e diversità (davanti allo schermo e dietro le quinte) rispetto agli altri Paesi, americani e anglosassoni in primis. Certo, ci sono le grandi eccezioni, ma – appunto – appaiono ancora eccezioni. Lo ha amaramente sottolineato Nicola De Angelis (Fabula) nel confronto con i colleghi internazionali. «C’è un grande gap tra quello che le audience vogliono e quelle che sono le practice e le modalità di commissione dei progetti». Serve, spiega De Angelis, una maggiore apertura mentale da parte del management («non abbiamo un grande turnover») così da poter «evolvere» seguendo le audience più giovani, che si rivolgono altrimenti a canali dove si trova invece maggiore diversità, a partire da TikTok.

Proprio un diverso approccio da parte del management è alla base  di un’innovazione e un racconto più inclusivi, come spiegato da Dhanny Joshi, produttore della premiata comedy Bbc Dreaming Whilst Black, che ha per protagonista un giovane di colore: «La serie ha portato su Bbc l’audience nera», ha raccontato, ricordando quanto sia stato importante incontrare una commissioner di colore per il via libera del progetto: «Le persone hanno una mentalità aperta, ma ammettono anche di tendere a scegliere progetti che provengono da persone come loro».

Questo rende ancora più difficile rappresentare voci assenti sullo schermo. Rappresentare la diversità nella normalità è la chiave del successo di Bilal Baig (they/them), creatori e showrunner di Sort of, comedy canadese in cui interpretano la tata di una famiglia di bianchi. «Possiamo dire tante cose semplicemente facendo coesistere persone di generi e etnie diverse». Ma il discorso va ampliato anche al dietro le quinte: «Dopo la prima stagione ho chiesto ai miei produttori di includere sul set più persone trans e non-binarie, soprattutto nelle crew. Abbiamo stretto una partnership con il programma Trans Film Mentorship e dato un’opportunità a 12 persone, che ora lavorano anche su altri set».

Più ampio, infine, il ragionamento di Maddalena Rinaldo di Cross Productions (che ha in catalogo un gioiellino in tema di diversity, Prisma di Prime Video): «È vero, dobbiamo educare il nostro pubblico (italiano, ndr.) e la nostra sfida è far comprendere che il tema dell’identità non riguarda solo la comunità Lbgtq+ o le minoranze, ma tutti. Dobbiamo riuscire a trasmettere e comunicare che l’identità e la diversità rispetto agli altri sono fondamentali».

L’articolo completo è stato pubblicato su Tivù di novembre 2023, scarica il numero o abbonati qui 

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