Anche il mondo dell’animazione britannica è favorevole a una tassa (o comunque un contributo) degli streamer per sostenere il settore. In risposta al rapporto del Culture, Media and Sport Select Committee, Animation UK – l’associazione che rappresenta la categoria in UK – ha rilanciato le sue proposte, che rispecchiano quanto contenuto del documento del Committee. Nel rapporto Blueprint for Growth, Animation UK ha proposto un piano in cinque punti per contrastare l’emergenza nel settore animazione, azioni che potrebbero incrementare il contributo del settore al VAL (valore aggiunto lordo) britannico che oggi vale 1,7 miliardi di sterline e che potrebbe passare a 2 miliardi, aumentando l’occupazione fino a oltre 20mila posizioni qualificate.
Sì, dunque, a un possibile contributo o quota da parte degli streamer, che servirebbero a contrastare il declino degli investimenti dei servizi pubblici. La proposta di Animation UK prevede anche un aumento mirato degli sgravi fiscali per i contenuti di animazione tv (non solo cinema, dunque), un nuovo fondo per i contenuti per bambini; lo sblocco degli investimenti privati e l’accesso ai finanziamenti per le IP di animazione; l’aumento ai supporti alla coproduzione internazionale tramite un aumento dell’UK Global Screen Fund e la ri-affiliazione con Creative Europe; investimenti in formazione.
«Il rapporto del Comitato rende chiaro quanto stiamo andando dicendo: le nostre industrie di contenuti di livello mondiale stanno affrontando una crisi sistemica. Per l’animazione i segnali ci sono da tempo. Appoggiamo pienamente la richiesta del Comitato per un supporto più forte, ma sollecitiamo affinché le raccomandazioni assicurino che le esigenze peculiari dell’animazione britannica siano contemplate nelle prossime analisi e policy», ha dichiarato Kate O’Connor, Executive Chair di Animation UK.
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