Confindustria Radio Tv: nel settore media persi 3,4mld di euro in 5 anni

Rispetto al 2008, il settore media italiano ha registrato una flessione del 35%, lasciando sul campo 3,4mld di euro in cinque anni. In particolare, la televisione ha perso 1,3mld di euro di investimenti (-27%). Il peso del calo della pubblicità, in particolare, è stato sostenuto dai maggiori broadcaster, con una perdita media – per Rai e Mediaset – di oltre 200mln di euro nel quinquennio. Sono alcuni dei dati emersi nel corso della prima assemblea annuale di Confindustria Radio Tv, tenutasi ieri a Roma. L’associazione, al primo anno d’età, rappresenta il 90% del mercato, con una forza lavoro di circa 30mila addetti, un fatturato che supera i 9mld. In particolare, i partecipanti hanno puntato il dito contro gli operatori Ott (over the top) e la disparità di trattamento a favore dei giganti del web, che capitalizzano guadagni «senza sottostare alle regole degli editori tradizionali» e «restituiscono pochissimo al sistema Paese in occupazione e tasse», come ha dichiarato il presidente dell’associazione, Rodolfo De Laurentiis, che ha infatti chiesto «di poter competere ad armi pari con regole nuove ed eque». Gli ott, inoltre non devono sottostare agli obblighi di investimento nella produzione europea: la tv, ha ricordato De Laurentiis ha investito complessivamente 2 miliardi di euro negli ultimi 4 anni «un investimento in calo rispetto agli anni precedenti, ma sostenuto nonostante la crisi». Secondo la ricognizione di Agcom relativa all’anno 2012, l’impegno preso verso la produzione italiana ed europea è andato oltre gli obblighi di legge, con una media del 61% contro il 50% previsto per quanto riguarda la programmazione di opere europee sulle tv italiane e del 15% (contro l’obbligo del 10%) per quanto riguarda l’investimento in opere europee di produttori indipendenti. La quota adeguata per opere recenti supera infine l’80% in media. All’assemblea è intervenuto anche il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, che ha lamentano una apertura esagerata da parte dei regolatori, tra cui quelli europei, nei confronti degli Ott. Un esempio è il passaggio delle frequenze sulla banda 700Mhz dalla tv alle tlc: «Tutti noi qui presenti abbiamo frequenze sulla banda 700: tutto a un tratto ti trovi a dover migrare da un’altra parte», ha dichiarato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it