Class Action delle tv locali

Il Comitato Radio Tv Locali annuncia la messa a punto di una Class Action contro lo Stato e la gestione del passaggio al Dtt, che ha danneggiato il settore. Il comitato denuncia l’asta delle frequenze destinate alle tlc per la quale lo Stato ha incassato oltre 3mld di euro («lasciando molte tv locali senza un adeguato canale di trasmissione»), il sistema di numerazione del telecomando (che ha «relegato» quasi tutte le tv areali agli ultimi posti), l’insufficienza di fondi per adeguare gli impianti e i centralini di antenna e i tagli ai rimborsi sull’editoria. «Non possiamo nemmeno ricorrere ai Tar», spiega il Comitato in una nota, «perché hanno pure fatto una legge che ce lo impedisce e, nonostante i nostri appelli, la Giustizia Amministrativa ancora non l’ha sottoposta alla Corte Costituzionale». L’unica soluzione, quindi è una Class Action (le emittenti che vogliono partecipare possono scrivere a classaction@comitatoradiotv.org), con la quale si chiederà che l’incasso dell’asta delle frequenze tv sia destinato a un adeguato risarcimento e allo sviluppo dell’emittenza locale. Il settore dovrà affrontare anche il taglio di 30mln di euro sui contributi di radio e tv locali a partire dal 2013 inserito nel decreto sulla spending review: il 22 marzo la Camera aveva però votato un ordine del giorno in cui si chiedeva di recuperare entro due mesi le riduzione del fondo per l’emittenza portandolo a 150mln di euro nel 2011 e a 270mln dal 2014 (secondo la legge 422 del 93).
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