Un anno dopo l’annuncio dell’accordo da 55mld di dollari, ha ottenuto il via libera, da parte del Dipartimento di Giustizia Usa e della Federal Communications Commission (Fcc), la fusione che porterà Time Warner Cable sotto il controllo di Charter Communication, dando vita a un colosso della banda larga fissa e della tv via cavo. Unendo gli abbonati dell’ex controllata del gruppo Time Warner a quelli dell’operatore Bright House, a sua volta acquisito da Charter per 10,4mld, si arriverà a un totale di 17mln di clienti di pay tv e a 18,8 mln di utenti broadband. Nonostante Netflix abbia sostanzialmente appoggiato l’intesa Time Warner-Charter, altri competitor hanno sollevato nei mesi scorsi dubbi sulla concorrenzialità dell’operazione, cui le Authority americane hanno risposto ponendo diverse condizioni della durata di sette anni a garanzia del mercato. Secondo quanto stabilito dalla Fcc e dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, la nuova Charter non potrà infatti imporre limiti discrezionali al consumo di banda o incrementi di prezzo capaci di scoraggiare i suoi utenti dall’utilizzare servizi video concorrenti. Vietata poi la previsione di tariffe di interconnessione a carico degli operatori che sfruttino la rete via cavo per fornire contenuti anche ad alto consumo di connessione, così come la possibilità di favorire il proprio abbonamento di pay tv piuttosto che quelli di piattaforme video concorrenti. Dal punto di vista della concorrenza tra provider, Charter sarà obbligata anche a espandere i servizi di banda larga nei prossimi cinque anni a 2mln di case, un milione delle quali in zone dove la società competerà con un altro fornitore di servizi internet.
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