Cambia il regolamento per i contributi alle tv locali

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il nuovo regolamento (ai sensi della legge di Stabilità 2016) sui contributi pubblici a sostegno delle emittenti televisive e radiofoniche locali. Il regolamento stabilisce i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse in favore delle emittenti radiofoniche e televisive locali «per la realizzazione di obiettivi di pubblico interesse, quali la promozione del pluralismo dell’informazione, il sostegno dell’occupazione nel settore, il miglioramento dei livelli qualitativi dei contenuti forniti e l’incentivazione dell’uso di tecnologie innovative», si legge nella nota dei Consiglio dei Ministri. Si prevedono una graduatoria unica a livello nazionale (il MiSe sarà responsabile dell’amministrazione della classifica finale) e alcune semplificazioni, come la dematerializzazione dei documenti e dell’informatizzazione dell’iter procedurale.

In particolare, l’85% delle risorse finanziarie disponibili sarà destinato alle emittenti tv locali, e il restante 15% alle radio locali. Le reti tv dovranno rispondere a determinati requisiti «in termini di numero di dipendenti e giornalisti a tempo determinato e indeterminato effettivamente applicati all’attività, di rispetto del limite percentuale di trasmissione di programmi di televendite tra le 7 le 23, di adesione al “Codice di autoregolamentazione in materia di televendite” e al “Codice di autoregolamentazione sulla tutela dei minori in tv”, nonché trasmettere almeno due edizioni giornaliere di telegiornali con valenza locale. Si prevede inoltre che dal secondo anno di applicazione del regolamento venga riconosciuto un 10% in più sul punteggio individuale alle emittenti che dimostrino un incremento del numero complessivo dei dipendenti (almeno uno sull’anno precedente) e del 15% alle emittenti a quei marchi autorizzati a operare esclusivamente in una delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, «in quanto rientranti nell’obiettivo convergenza nell’ambito delle politica di coesione dell’Unione europea».

Soddisfazione da parte di Aeranti-Corallo: secondo l’associazione, lo schema del nuovo Regolamento «permetterà la ripresa degli interventi a sostegno del settore in un’ottica di stimolo dell’attività editoriale e di informazione sul territorio basata sulla qualità, realizzata mediante dipendenti e giornalisti e l’utilizzo di tecnologie innovative». Il provvedimento dovrebbe essere emanato entro un anno tramite Decreto del Presidente della Repubblica. Il testo, infatti, deve ora essere trasmesso al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei relativi pareri.

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