«I soldi per la banda larga? Li daremo alla fine della crisi». L’annuncio è arrivato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, in merito agli 800 milioni promessi dal governo per lo sviluppo della connessione veloce. Finanziamenti che dovevano servire a implementare il cosiddetto Piano Romani (da Paolo Romani, viceministro per lo sviluppo con delega alle Comunicazioni – anche noto come Piano Caio, da Francesco Caio, il superconsulente che l’ha messo a punto), un progetto da 1,47 miliardi di euro complessivamente. Da mesi era tutto fermo: prima dell’estate, un decreto aveva stanziato i fondi per la banda larga, ma il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, ne ha sempre rimandato l’assegnazione, nonostante le richieste di Telecom Italia, dell’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom), di Romani stesso e anche di Renato Brunetta, ministro per la pubblica amministrazione e innovazione. Secondo quanto dichiarato da Letta, i soldi sono attualmente “congelati” presso il Cipe, non sono stati dunque dirottati altrove, ma, a fronte di altre priorità economiche, al momento sono stati bloccati, in attesa di uscire dalla crisi. Si professa comunque ottimista Paolo Romani, che a Repubblica.it ha dichiarato che, secondo lui, “la crisi è questione di mesi, non di anni”; secondo quanto da lui affermato al sito del quotidiano, poi, sono stati già raccolti 400 milioni; per la somma rimanente per completare i finanziamenti, il governo sarebbe partecipando a bandi europei. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it