«In un mercato televisivo globalizzato, la competizione conosce nuove dinamiche e spalanca nuovi orizzonti generando speranze e qualche inquietudine»: così ha esordito Andrea Imperiali, presidente Auditel, nella Relazione Annuale presentata oggi alla Camera dei Deputati. Il presidente ha illustrato il contesto italiano e internazionale dove si muovono diversi attori, innescando nuove dinamiche.
IL QUADRO INTERNAZIONALE
Lo scenario competitivo è cambiato, complicandosi, portando anche a nuove strategie da parte degli Ott per abbassare il churn rate degli abbonamenti e avere ricavi:
- Taglio alla produzione contenuti originali (-40% nel 2022 su 2019), con contraccolpi sul piano dell’occupazione e offerta titoli
- Stretta sulla condivisione delle password di accesso
- Apertura alle piattaforme a investimenti adv
- Nuovo modello business, quali multichannel video programming distributor e la variante bundle.
LA TV IN STREAMING CONTINUA A CRESCERE
«La tv in streaming continua la marcia per egemonizzare il mercato» e nel palcoscenico globale le nuove politiche di prezzo dei giganti Usa e modelli di business sempre più convergenti e competitivi impattano anche dal punto di vista pubblicitario. Uno su tutti, il tema della profilazione, che impatta sul business, ma anche sull’indipendenza, il pluralismo e l’identità culturale europea (con conseguenze anche sull’occupazione).
IL RUOLO DEL JIC
In questo scenario diventa ancora più fondamentale il ruolo dei sistemi della rilevazione delle audience, «sia per la regolazione dei mercati connessi sia per l’integrità e la sostenibilità di un settore che presenta profili di rilevante interesse generale». Sistemi di rilevazione indipendente e imparziali possono intercettare cambiamenti consumo che se tempestivamente tracciati possono valere sul pluralismo. La fruizione dei media, infatti, è sempre più polarizzata a livello generazionale: si pensi che il 70% della dieta mediatica dei 18-24enni si basa su device digitali, mentre l’80% di quella degli over 45 è allocata sui media tradizionali (e in particolare la tv).
Il Jic, quindi un modello di governance indipendente ed evoluto a partecipazione diffusa e controllo incrociato, diventa «perno di convergenza mondiale delle metriche». È un modello che necessita una veste giuridica che il decisore può attribuire: «dovrebbero esserci requisiti stringenti, oggettivi e misurabili per la governance e le modalità rilevazione». «Si potrebbe armonizzare il sistema di rilevazione, uniformando i vari approcci». L’obiettivo auspicato da Auditel è di arrivare a una misurazione oggettiva e accurata dei soggetti operanti sui mercati media con particolare riferimento nuovi attori digitali che, salvo eccezioni, sfuggono alle rilevazioni.
SEMPRE PIÚ CONNESSI
Secondo i dati Auditel negli ultimi cinque anni si è passati da 70 a 93 milioni di schermi connessi su 120 milioni complessivi. Un incremento dovuto alle smart tv che conta 18 milioni di apparecchi, cui si aggiunge l’impulso dato dallo switch-off e, prossimamente, dal PNRR (con l’obiettivo 2026 della Gigabit society, ovvero garantire una connettività a 1 Gigabit al secondo per circa 7 milioni di e la copertura 5G nelle aree a fallimento di mercato).
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it