Sono 22,4 milioni le smart tv in Italia, a fronte di 21,2 milioni di televisori tradizionali, mentre l’advertising video sul totale mercato è stimato intorno al 54% per una cifra vicina ai 6 miliardi di euro. I dati sono stati forniti da Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di Auditel, nel corso del suo discorso di apertura dell’evento Advanced TV, la video convergenza, organizzato da UPA e da Engage presso il Teatro Lirico di Milano (9 ottobre 2024). Un’introduzione che è stata definita dagli altri partecipanti all’evento un vero e proprio «documento programmatico per l’intero mercato».
Il mercato si sta muovendo verso la «misurazione della crossmedialità, Total Campaign Pubblicitaria e Total Audience editoriale» e sono diverse le tappe che attendono il settore, a partire dal 29 dicembre, quando sarà disponibile la Total Audience, secondo una nuova definizione dei perimetri e uno standard che eliminerà le duplicazioni. “Dovremo abituarci a parametri leggermente diversi”, ha dichiarato Sassoli de Bianchi, fornendo anche alcuni dati sugli ascolti: +1,4% nei 9 mesi. Da non dimenticare i dati della pubblicità: +6% a luglio e una stima di chiusura del 2024 con un +4%.
Il presidente Auditel ha annunciato inoltre l’apertura di un tavolo di confronto periodico fra i JIC Auditel, Audicom, Audiradio, Audioutdoor e Audimovie per valutare sinergie e lavorare insieme nella prospettiva di offrire dati sempre più affidabili, precisi e utili anche sulla performance della pubblicità. Se Auditel si occuperà della tv “tradizionale”, Audicom lavorerà sul digitale nelle sue articolazioni: qui dovrebbe spostarsi anche la rilevazione di Dazn, oggi misurata in Auditel. Sassoli auspica dunque che altri Ott seguano l’esempio. Il 16 ottobre i presidenti delle Audi saranno ricevuti dall’Authority del Consiglio Agcom, mentre il prossimo marzo verrà organizzato il primo convegno inter-Audi in collaborazione con il Censis. E poi c’è il traguardo del 1° luglio 2025, quando sarà reso obbligatorio l’adozione del CUSV, il Codice Univoco Spot Video, oggi usato dal 9% degli investitori della tv tradizionale e dal 15% degli spender della tv digitale. Aziende come L’Oréal lo hanno già implementato al 100% delle loro campagne. Marco Robbiati, direttore marketing di Rai Pubblicità, ha annunciato che verrà realizzata una campagna di sensibilizzazione alle aziende per la sua adozione.
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