Auditel cambia fornitore: sindacati contro

Il passaggio da Nielsen a Covercare per le attività di installazione e assistenza coinvolge 46 dipendenti
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I sindacati Filcams Cgil Milano hanno indetto oggi, giovedì 21 settembre, uno sciopero e presidio a Milano, a difesa di 46 dipendenti che prestavano il loro servizio ad Auditel tramite Nielsen.

Tutto si deve alla conclusione della gara d’appalto indetta dalla società di rilevazione in vista della scadenza del contratto con Nielsen. Il procedimento, diviso in quattro lotti, ne ha visti tre riassegnati alla stessa Nielsen (disegno statistico del panel, reclutamento dei panelisti e fornitura dei meter e delle tecnologie) e un quarto, relativo a installazione e assistenza, passato invece a Covercare, società di assistenza tecnica.

Proprio questo passaggio, da Nielsen a Covercare, ha messo a rischio il lavoro di 46 dipendenti. Secondo Filcams Cgil, Auditel si sarebbe «disinteressata» al destino di questi lavoratori e lavoratrici. «Quando ad aprile è arrivata la notizia del subentro della nuova ditta, Covercare, i sindacati si sono adoperati per mettere in atto una transazione morbida, che permettesse di tutelare gli addetti coinvolti, e ha chiesto ad Auditel di farsi garante della trasparenza del passaggio di consegne. Ma la committenza si è tenuta lontana da ogni trattativa».

Auditel aveva dichiarato che Covercare avrebbe assorbito il 50% dei tecnici Nielsen, ma soltanto ieri (mercoledì 20 settembre) si è invece aperta la mobilità, dichiarando 46 esuberi su 56. A essere riassorbiti, dunque, saranno solo 10 addetti. Applicando inoltre il contratto dei metalmeccanici, le condizioni di lavoro offerte da Covercare sono inoltre inferiori rispetto a quelle di Nielsen.

I sindacati contestano non tanto il cambio di fornitore, quanto come sia stato messo in atto, «sottraendosi al confronto che avevamo chiesto per ridurre al minimo l’impatto occupazionale», spiega la nota. «Nella gara d’appalto poteva essere indicato il piano occupazionale, potevano essere poste come parametro di scelta le garanzie per i lavoratori, ma se ne sono semplicemente lavati le mani, demandando tutto all’azienda che subentrava». Perderebbero il lavoro, secondo i sindacati, i tecnici che gestiscono le attrezzature per la rilevazione dei dati e che sono distribuiti su tutto il territorio italiano. 

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