Audi e JIC: a che punto siamo

Da Confindustria RadioTv l’aggiornamento su lavori del T8 (soci JIC) sulle sfide della rilevazioni degli ascolti
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Un documento di intese attesta i lavori svolti dal tavolo T8 (che riunisce i soci dei principali JIC preposti alla produzione delle media-metrics) per il rinnovamento e adeguamento degli strumenti e le metodologie di misurazione per una “rappresentazione il più possibile integrata dei pubblici dei media”. A pubblicarlo, Confindustria RadioTv. (l’intero documento è consultabile qui).

Il T8, da poco costituitosi, è composto dai rappresentanti degli otto soci fondatori delle tre “audi” di riferimento della convergenza digitale: Audipress, Audiweb e Auditel. Si tratta dunque di UPA (rappresentati da Raffaele Pastore e Marco Travaglia), UNA (Graziana Pasqualotto e Federica Setti), Fieg (Francesco Dini e Alessandro Bompieri), Fedoweb (Fabrizio Barbato e Giancarlo Vergori), Rai (Roberto Nepote e Giampaolo Tagliavia, rispettivamente Rai e Rai Pubblicità), Mediaset (Federico Di Chio e Matteo Cardani, rispettivamente Mediaset e Publitalia ‘80), La7 (Marco Ghigliani e Uberto Fornara), CRTV (Maurizio Giunco e Stefano Ghezzi).

IL DOCUMENTO DI INTESA

Il primo atto del T8 appena costituito è stato appunto quello di condividere la stesura di un “Documento delle intese del mercato ADV”, che fissa gli obiettivi e le linee guida del progetto che porterà al riassetto delle “audi”.

La soluzione individuata dai soci è quella di “conservare la prospettiva “medium-specific” dei singoli JIC e i rispettivi approcci metodologici, attivando al contempo una serie di strumenti di integrazione fra le diverse Audi che consentano lo scambio dei dati raccolti, oltre alla condivisione di metriche e di parte degli asset metodologici.

Due JIC, dunque, per misurare la TV, il digital e la stampa (la misurazione radiofonica non è attualmente gestita da un JIC). In particolare, ciascuno dei due JIC (Auditel + il nuovo JIC Digital+Press) sarà l’unico soggetto abilitato alla pubblicazione delle metriche utilizzate nel proprio ambito di riferimento. Ciascun JIC potrà però utilizzare anche le metriche utilizzate dall’atro JIC e rilevare dati di fruizione di contenuti di pertinenza dell’altro JIC e fornire il dato di base a quest’ultimo affinché possa elaborarlo e diffonderlo.

“L’obbiettivo finale sarà quello di definire un sistema di conversione fra i dati rilevati, che consenta la piena interoperabilità degli stessi”.

LA RISPOSTA AD AGCOM

Una volta definito il documento di intesa, il T8 ha potuto dare vita ad una Commissione Tecnica incaricata di “mettere a terra” gli obbiettivi condivisi e di avviare il processo che dovrà portare alla integrazione fra i JIC; e ha potuto concordare un Documento comune in risposta alla delibera Agcom N. 262/22/CONS con cui Agcom ha voluto “dar conto del processo in atto allo scopo di valutare se le iniziative prospettate da mercato rispondono agli indirizzi fondamentali”, fissati dalla delibera N. 194/21/CONS.

Il Documento di risposta riguarda nello specifico lo stato d’avanzamento del processo di convergenza fra i diversi media: “Sebbene questo fenomeno sia effettivamente in corso, la sua proporzione è ancora limitata, non giustificando una completa integrazione delle metriche e delle metodologie”. A conferma di ciò il documento sottolinea come l’ascolto televisivo “riconosciuto” misurato da Auditel sia pari all’84% del totale del tempo speso davanti alla TV e del rimanente 16% un’altra fetta significativa sia dovuta alla fruizione di servizi TV. “I soggetti misurati da ciascun JIC devono essere soggetti ‘simili’ tra loro in termini di forme dell’offerta, di modi di consumo e di conseguenza in termini di ambiti e tecniche di rilevazione delle relative performance” e ancora “soggetti esclusivamente o prevalentemente digitali (…) fruiti prevalentemente on demand, tramite dispositivi connessi, non possono essere misurati con le medesime metodologie alla medesima stregua di soggetti quali i broadcaster”. Da qui, dunque, la soluzione elaborata dal T8, che “si fonda su un ‘sistema plurale di JIC’: ciascuno specializzato in un ambito mediale specifico, ma tutti legati da una cornice di principi e convenzioni e da un’infrastruttura di asset di ricerca condivisa”.

 I LAVORI DELLA COMMISSIONE TECNICA

La Commissione Tecnica si è occupata di produrre la RFP (Request for Proposal) per la selezione del provider della nuova currency che avrà il compito di misurare la Total Audience digital+press; currency che, non appena sarà stato costituito il nuovo JIC, derivante dalla fusione di Audiweb e Audipress, passerà in carico a quest’ultimo.

Uno dei punti fermi della RFP è proprio l’utilizzo dell’SDK ((Software Develpoment Kit) di Comscore (adottata da Auditel) per i contenuti video. Parallelamente alla stesura dell’RFP, è stata avviata la sperimentazione della SDK sulle properties dei publisher (parte delle quali, fra l’altro, avevano già installato l’SDK). Rimane perciò da individuare soltanto l’SDK per i contenuti testuali.

La ricerca digital+press adotterà una doppia metodologia di raccolta dei dati basata: a) su un Panel che misurerà la fruizione dei contenuti digitali (rilevata in modo automatico dagli SDK); b) su una survey basata su interviste personali (CAPI) e questionari autocompilati inviati via internet (CAWI) per i contenuti pubblicati su carta. I dati provenienti dalle due fonti verranno poi fusi per la produzione di un unico database.

I due SDK (contenuti video e testuali), oltre a misurare la fruizione digitale dei panelist, serviranno a produrre altrettanti file censuari, per i quali dovrà essere adottata una procedura di profilazione, che utilizzerà modelli statistici ad hoc (al pari di quanto già sta facendo Auditel).

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